Il Tamron SP 45 mm f1.8 DI VC USD G2 è un obiettivo a focale fissa molto luminoso, anche se non è un f1.4 o un f1.2, vi posso garantire che a seconda delle situazioni, bisogna fare attenzione al punto di messa a fuoco (ad apertura focale massima f1.8) in senso che la profondità di campo sarà molto ridotta. 

Specialmente nei ritratti in primo piano, come molti sanno, la messa a fuoco va fatta sempre sugli occhi e se non sono paralleli rispetto al piano focale bisogna mettere a fuoco su quello più vicino al punto di ripresa.

Passando all’obiettivo si nota subito che è costruito con cura, gli assemblaggi sono curati e i materiali sono di ottima qualità.

Nella confezione, oltre all’obiettivo, troverete il tappo frontale, quello posteriore e il paraluce.

E’ tropicalizzato e stabilizzato. Sul barilotto si trovano 2 selettori, uno per inserire o disinserire la stabilizzazione e l’altro per selezionare la messa a fuoco (manuale o autofocus). 

C’è anche la finestrella per le distanze di messa a fuoco, espressa in metri (m) che va dalla distanza minima di messa a fuoco 0,29 metri a infinito o in “piedi” (ft).

L’unica ghiera presente sul corpo dell’obiettivo è quella per la regolazione manuale della messa a fuoco che è molto fluida e precisa. Quando arriva a fine corsa la ghiera non si blocca ma continua a girare.

Sul campo direi che se la cava bene, è nitido ma ho notato che la nitidezza varia a seconda della distanza tra lente e soggetto. Se il soggetto è molto vicino la nitidezza non è il massimo, ma migliora se il soggetto è un po più distante, questo sempre a focale massima f1.8, se si chiude un po il diaframma le cose migliorano un po. 

L’autofocus non è un fulmine, va bene per i ritratti, i paesaggi, street e notturne ma per soggetti in movimento veloce non è il massimo.