Foto nitide.
A volte capita che scattiamo una foto, la guardiamo sul display della nostra fotocamera e sembra nitida, ma quando arriviamo a casa e la scarichiamo sul computer ci accorgiamo che non lo è.
Questo può essere causato da alcune impostazioni/regole non fatte/rispettate.
Andiamo a vederne qualcuna.
Il tempo di sicurezza.
Se stiamo utilizzando la fotocamera a mano libera, in base alla focale che stiamo utilizzando, esiste una regola per ottenere scatti nitidi, che si chiama tempo di sicurezza.
Questa regola consiste nell’impostare il tempo di scatto, con un valore uguale o superiore al valore della focale.
Per esempio se state usando un obiettivo con una focale di 50mm il tempo minimo da impostare sarà di 1/50 per ovviare al micro mosso.
Se andiamo su una focale di 200mm dobbiamo impostare almeno a 1/200.
Alcuni obiettivi hanno lo stabilizzatore di immagine che, se attivato, ci permette di scendere sotto il tempo si sicurezza di alcuni STOP.
Foto notturne.
Per foto notturne o con lunghe esposizioni: è inutile dire che, per ovviare alla regola sopra scritta abbiamo bisogno di stabilizzare la fotocamera.
Possiamo farlo attaccando la fotocamera ad un treppiedi o posandola su un supporto di fortuna (che sia stabile), come un muretto, il tetto della macchina ecc. impostando l’autoscatto per evitare ogni vibrazione o movimento al momento dello scatto effettivo.
Quando c’è vento forte, evitiamo di mettere a rischio l’attrezzatura, rinunciando a scattare, se proprio non possiamo o non vogliamo perderci lo scatto, cerchiamo di zavorrare il treppiedi o mettiamo la fotocamera in sicurezza con qualche accorgimento.
Alcuni treppiedi hanno un gancio sotto la colonna centrale per appenderci qualcosa di pesante, come il nostro zaino fotografico o un sacchetto pieno di pietre ecc. e quindi stabilizzarlo.
Un accorgimento è quello di assicuriate sempre la cinghia a tracolla della macchina fotografica attorno al cavalletto o toglierla, (basta un vento leggerissimo per farla ondeggiare e quindi produrre vibrazioni).
Un altro accorgimento, per fare questi tipi di foto, bisogna evitare qualsiasi vibrazione, come quella che si produrrebbe nell’istante in cui andate a premere il pulsante di scatto.
Per ovviare a questo, abbiamo 2 possibilità: usare uno scatto remoto (telecomando o filo comando) o usare l’autoscatto, come scritto sopra.
Ultimo accorgimento.
Quasi tutte le reflex hanno la possibilità di selezionare l’alzata dello specchio, quindi andiamo nel menù della macchina ed impostiamo l’alzata su “on”.
In questo modo, quando andremo a premere il pulsante di scatto lo specchio si alza prima dello scatto dell’otturatore e non più contemporaneamente, annullando le micro vibrazioni.
Curiosità: lo specchio, si trova all’interno delle fotocamere reflex, ed è posizionato tra l’obiettivo e l’otturatore, con un angolo di 45 ° circa, e serve a deviare la luce (l’immagine) che entra dall’obiettivo all’oculare, per farci vedere quello che stiamo inquadrando.
Al momento dello scatto, questo specchio si alza, per far passare la luce all’otturatore, che si aprirà, per il tempo da noi impostato, ed “imprimere” il sensore. Finita l’esposizione, l’otturatore si chiuderà e lo specchio si abbasserà.
Soggetti in movimento.
Se volgiamo fotografare un soggetto in movimento, abbiamo 2 scelte da fare, a seconda di che foto vogliamo realizzare.
1, congelare l’azione, come un’onda che si infrange sugli scogli e vogliamo “bloccare” ogni goccia, dobbiamo usare tempi veloci (1/1000 – 1/2000 di secondo).
2, il “panning” (effetto movimento), il tempo va scelto in base alla velocità del nostro soggetto, in modo da non “congelare” la scena come nel caso precedente.
In ogni caso ricordatevi di impostare l’autofocus della macchina su AI SERVO (messa a fuoco continua), in modo che l’autofocus, una volta agganciato il soggetto in movimento, continui a seguirlo e a mantenerlo a fuoco.
Non esagerate ad impostare valori ISO troppo elevati.
Se da una parte ci dà la possibilità di accorciare il tempo di esposizione o chiudere di più il diaframma, dall’altra parte produce una foto con del disturbo chiamato “rumore digitale”.
Questo disturbo fa si che vediate le foto “granulose”, che aumenterà esponenzialmente all’aumentare della sensibilità, quindi teniamola come ultima risorsa.
Ci sono dei programmi per ridurre un po questo “rumore” in post produzione, ma non fanno miracoli.
Nota: sempre meglio una foto “rumorosa” che mossa.
La messa a fuoco.
Sembra scontato, ma a volte per avere dele foto nitide dobbiamo fare attenzione alla messa a fuoco in alcune impostazioni.
Alcuni consigli sulla messa a fuoco:
- Dobbiamo fotografare un soggetto in movimento (una vettura, un uccello in volo, un animale che corre ecc.) ricordiamoci di impostare l’autofocus su inseguimento.
- Il soggetto è abbastanza grande? Impostiamo l’area di messa a fuoco su SPOT, utilizzando un solo sensore di messa a fuoco (di solito quello centrale, più sensibile degli altri), in questo modo avremo una messa a fuoco più accurata.
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Il nostro soggetto è stabile, e dobbiamo usare un’apertura focale molto ampia (f1.4 – f2.8), di solito nei ritratti? Ricordiamoci che in questo caso avremo una profondità di campo molto ridotta, per cui la precisione della messa a fuoco deve essere molto accurata.
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Scattiamo con la macchina sul cavalletto e vogliamo riprendere un soggetto lontano? Azionando il live view, abbiamo la possibilità di ingrandire (sullo schermo) il nostro soggetto e regolare, anche in manuale, la messa a fuoco in modo molto più preciso.
Regolazione fine della messa a fuoco.
Alcune macchine fotografiche hanno la possibilità di “tarare” la messa a fuoco per alcuni obiettivi.
Questa funzione permette di “spostare” il punto di messa a fuoco sui vari obiettivi, e sulle varie lunghezze focali degli zoom.
Questa regolazione va fatta SOLO se veramente necessaria.
Prima di farla, verificate bene se l’obiettivo che state usando ne ha bisogno.
Per questa operazione dovete leggere con attenzione il manuale della vostra macchina fotografica.
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