Il soggetto fotografico.
E il ritratto fotografico.
Il soggetto, è quella parte di un’immagine sulla quale si vuole focalizzare l’attenzione di chi osserva, per fare ciò possiamo usare alcuni accorgimenti:
usare un diaframma aperto per metterlo a fuoco, sfuocando il resto (se il nostro soggetto è una persona o un oggetto a cui vogliamo dare importanza). Se il nostro soggetto è un panorama dobbiamo fare l’incontrario ovvero chiudere il diaframma per avere tutto a fuoco;
illuminarlo in modo da farlo risaltare sul resto del fotogramma;
posizionarlo in un determinato punto del fotogramma seguendo le regole della composizione;
evitare di fotografare il soggetto in mezzo ad altri elementi di disturbo (per esempio il ritratto di una persona in mezzo ad altre persone sullo stesso piano focale);
evitare di comporre una foto confusionaria ove ci siano troppi elementi sullo stesso piano focale ecc.
A me è capitato di fotografare una persona in mezzo alla folla con un diaframma chiuso, mettendo a fuoco il mio soggetto, anche altre persone vicine (anche quelle su un diverso piano focale) risultavano tutte a fuoco. Risultato? Per me il soggetto era subito identificabile (perché conosciuto) ma un osservatore estraneo, avrebbe le sue difficoltà ad identificarlo.
Se per la stessa foto, avessi usato un diaframma molto aperto, il mio soggetto sarebbe risaltato subito sugli altri perché a fuoco a differenza delle altre persone che sarebbero risultate sfuocate (chi più chi meno).
Il discorso contrario si applica alle foto di gruppo (dove tutti i soggetti devono rimanere a fuoco) in questo caso va impostato un diaframma abbastanza chiuso per mettere tutti a fuoco ma non troppo per sfuocare lo sfondo.
Prima di scattare la vostra foto, immaginate cosa volete che venga fuori una volta terminato lo scatto.
Il punta e scatta, senza “costruire” la foto, la maggior parte delle volte, produce un risultato scadente e privo di significato.
Nel caso di un ritratto, evitiamo di mettere il nostro soggetto troppo vicino allo sfondo, questo per evitare che su di esso vengano proiettate delle ombre che rovinerebbero la composizione.
Nel ritratto fotografico, come del resto nella fotografia in generale, ci sono delle “regole” da imparare.
Se poi, quando saremo più esperti le vorremo ignorare, per rendere più particolare e personale uno scatto, nessuno ce lo può impedire.
Tutto sommato la fotografia è arte ed ognuno di noi la interpreta assecondando i propri gusti.
Una delle regole principali nella fotografia ritrattistica è quella di mettere a fuoco gli occhi della persona che stiamo fotografando, sono la cosa più importante e che attirano l’attenzione.
Se gli occhi del nostro soggetto non sono paralleli al piano focale bisogna mettere a fuoco l’occhio più vicino al punto di ripresa.
Ricordatevi di fotografare sempre all’altezza degli occhi, questo da un senso di equità a chi sta osservando la vostra foto, se fotografate dal basso verso l’alto darete maggior importanza al soggetto, se fotografate dall’alto verso il basso lo farete sembrare sottomesso.
Prima di iniziare a fotografare una persona, se non la conoscete e se non ha esperienze fotografiche, parlate con lei, mettetela a proprio agio, fate qualche battuta, cercate di entrare in sintonia con lei (la tensione si nota negli scatti).
Tra fotografo e modello ci deve essere un certo feeling, fategli capire che non sta andando al patibolo ma che passerà una giornata diversa dalle altre, magari divertendosi.
Per valorizzare il ritratto possiamo usare l’effetto bokeh (“staccare” il soggetto dallo sfondo mediante sfocatura) o giocare con il contrasto di colori (come nella foto sotto).
Evitate elementi di disturbo che distolgano l’attenzione di chi osserva la foto.
Curate l’illuminazione per far risaltare il viso evitando ombre troppo marcate.
Oltre alla fotocamera, l’attrezzatura può variare in base alla esigenze ad alle situazioni.
Gli obiettivi più indicati sono quelli con lunghezze focali comprese fra i 40 e i 100 millimetri con un’apertura focale di almeno f4 (se più luminosi è meglio).
Se vi specializzate in ritratti il mio consiglio è di evitare gli zoom. Prendetevi piuttosto 2 ottiche fisse una che sia compresa tra le focali di 40-50mm e un’altra tra le focali 80-100mm.
Perché vi dico questo? Perché gli zoom professionali, quelli che costano parecchio arrivano ad un massimo di f2.8. che in certi casi potrebbe anche bastare, ma con gli stessi soldi vi prendereste 2 ottiche fisse con apertura focale di f1.8 o anche f1.4.
Nulla vieta di usare altre lunghezze focali per avere effetti diversi. Ad esempio se usassimo un grand’angolo (sotto i 35 millimetri) avremo un effetto “bolla” che “gonfierebbe” il nostro soggetto e l’effetto aumenterebbe con il diminuire della lunghezza focale, il che non è proprio bello, a meno che non cerchiate quel particolare effetto.
Altra attrezzatura che potrebbe servire:
in esterni: almeno un flash, con relativo diffusore (per ammorbidire la luce) o pannelli riflettori, per schiarire le ombre nei ritratti in controluce o luce laterale.
in interni: almeno 2 – 3 flash da posizionare di lato, di fronte e/o sopra il soggetto a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere; un set di trigger per pilotare i flash; dei bank, soft box e ombrelli per ammorbidire e gestire la luce dei flash.
Gli errori che si fanno più sovente in questi casi o che vengono percepiti come tali, sono i “tagli” degli arti sotto le giunture (gomiti, ginocchia, ecc.) o quelli della testa all’altezza delle sopracciglia.
Sui ritratti molto ravvicinati (primissimo piano) è ammesso un taglio “soft” del cuoio capelluto, l’importante è non esagerare.
Per quanto riguarda gli arti è bene tagliare sopra il gomito, sopra il ginocchio o sopra la caviglia (in base al tipo di ritratto).
Per dare più tridimensionalità al ritratto è bene inquadrare tutti e 2 gli arti (superiori o inferiori che siano).
Un consiglio che posso dare è quello di “osservare” la scena inquadrata dall’oculare o dal display della macchina fotografica per renderci conto dello scatto che vogliamo fare ancora prima di scattare.
Se il soggetto è troppo vicino allo sfondo potrebbero crearsi delle ombre fastidiose su quest’ultimo, è buona norma distanziare sempre il soggetto dallo sfondo.
Altra cosa da tener presente, regola che vale per tutti i tipi di foto, fate attenzione agli orizzonti.
Esempio: Se fotografiamo il nostro soggetto in riva al mare tenendo quest’ultimo come sfondo, accertiamoci che la linea dell’orizzonte sia perfettamente orizzontale.
Regola che vale per qualsiasi ambiante, sia per le linee orizzontali che verticali.
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