Autore (testo e foto): Fabrizio Iacobucci.
In questo articolo vedremo cos’è e come si usa la distanza iperfocale, questa misteriosa e apparentemente complicata tecnica fotografica. Senza addentrarci fino in fondo per non complicare le cose più di tanto.
Come sappiamo l’obiettivo della macchina fotografica, mette a fuoco solo una piccola parte della foto, (piano focale) tutto il resto, che ai nostri occhi appare a fuoco, in realtà non lo è.
Questa tecnica utilizzata a seconda dei casi, serve ad estendere la profondità di campo fino ad infinito.
La distanza iperfocale altro non è che un punto dell’inquadratura situato ad una certa distanza dal sensore, che, se messo a fuoco, ci farà ottenere una profondità di campo fino ad infinito.
Pensiamo ad esempio ad un paesaggio montano, vogliamo fotografare un nostro familiare, e lo sfondo montano che si trova alle sue spalle.
Tutto a fuoco
Per avere tutto a fuoco, abbiamo due possibilità: chiudere maggiormente il diaframma per ottenere maggiore profondità di campo, oppure utilizzare la tecnica iperfocale.
Chiudendo il diaframma avremo una profondità di campo maggiore, ma non sufficiente per vedere nitidi anche i monti, che però rimangono comunque distinguibili.
Utilizzando l’iperfocale invece, avremo perfettamente a fuoco e nitido tutto ciò che si trova, rispetto al punto di iperfocale, sia davanti che dietro all’infinito.
Quindi il nostro familiare e le montagne dietro di lui saranno a fuoco e nitide.
Ovviamente la distanza iperfocale non è sempre uguale, ma cambia a seconda dalla focale che si sta utilizzando e dal diaframma si vuole usare.
Ad esempio possiamo utilizzare una focale di 50mm, e variare il diaframma a proprio piacimento.
Ad ogni variazione di diaframma ci sarà un diverso valore di iperfocale e viceversa.
Calcolare la distanza iperfocale.
Per calcolare la distanza iperfocale esistono vari siti su internet, tra cui dofmaster, (disponibile anche su android) sul quale si imposta la focale dell’obiettivo e il diaframma e questo programma calcolerà con precisione il punto per la distanza iperfocale, ma questo calcolo si può fare anche a mano o cercare delle tabelle comparative da portarsi dietro senza dover calcolare ogni volta. Facciamo degli esempi pratici per sensore FF (full frame):
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55 mm, f/16, distanza del soggetto 7 metri.
Se metto a fuoco sul soggetto (che dista 7 m dal mio sensore) il programma mi dice che la profondità di campo o zona a accettabilmente a fuoco (Depth of field): inizierà a: 4,04 m Near limit (distanza dal sensore) e finirà a: 26,4 m Far limit (sempre distanza dal sensore; perdendo la nitidezza dello sfondo in lontananza!!!)
Per un totale di: 22.3 m (profondità di campo) di cui, di fronte al soggetto posto a 7 m avrò: 3 m cioè dal soggetto a ritroso verso il sensore della reflex (13% del totale) In front of subject e i rimanenti, dietro al soggetto cioè verso lo sfondo: 19.4 m (87% del totale) Behind subject.
Se invece di mettere a fuoco a 7 m dove si trova tuttora il mio soggetto, metto a fuoco ad una distanza di 9.51 m (che guarda caso è l’iperfocale per l’esempio in questione) avrò una profondità di campo così distribuita: inizierà a 4.75 m Near limit (distanza dal sensore) e finirà a Infinity Far limit (lo sfondo in lontananza sarà sicuramente a fuoco!) Per un totale di: Infinite (profondità di campo massimizzata) avendo spostato indietro di 2,51 m, rispetto al soggetto, la messa a fuoco, sono riuscito ad avere a fuoco sia soggetto che sfondo.
Il soggetto.
Il soggetto non deve essere obbligatoriamente alla stessa distanza che ho scelto per mettere a fuoco (iperfocale), ma deve cadere all’interno della mia profondità di campo, che con la tecnica dell’iperfocale sto cercando di estendere, di massimizzare.
Può essere sia più vicino rispetto alla distanza iperfocale (ma entro il near limit), che dopo.
Per gli zoom, l’iperfocale varia in funzione della lunghezza focale che si usa (oltre che ovviamente del diaframma): si deve applicare di volta in volta la formula (o dare un’occhiata alla tabella) della focale corrispondente.
P.S. I valori di iperfocale, a parità di focale, variano a seconda della grandezza del sensore della macchina fotografica APS-C o FULL FRAME, come da tabella.
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